martedì 31 gennaio 2017

L'UOMO DEL TRENO Fabrizio Altieri Recensione

Gli occhi di vetro erano di tutti i colori, dall'azzurro al verde, dal marrone al nero. Un paio addirittura erano viola - che strano non aveva mai visto nessuno con gli occhi viola - e grandissimi. Non c'erano occhi da uomo e occhi da donna e neanche da bambini o da adulti. Lavorando su quei manichini aveva scoperto che gli occhi sono occhi, non hanno genere né età. Gli occhi di un vecchio possono stare sul viso di un bambino e quelli di una donna sul volto di un uomo. Gli occhi sono la parte più infinita che hanno le persone. 

Romanzo bellissimo, commovente, "ammorbidito" in modo magistrale per essere apprezzato dai giovani lettori. Io invito gli adulti a leggerlo perché un romanzo come questo non ha età, proprio come gli occhi di vetro nella scatola di Giuliana. 



Il Battello a vapore


L'UOMO DEL TRENO
Fabrizio Altieri

Editore: Il Battello a vapore (Piemme)
Collana:  One shot
Pagine: 303
Prezzo: 15.00
Ebook: 4.99


Trama 

L'Orso e gli uomini che lavorano per lui alla falegnameria vedono passare treni tedeschi tutti i giorni. Sembrano carri bestiame, e loro non ci fanno nemmeno caso. Ma quando uno di quei treni rallenta, attraverso le fessure dei vagoni scorgono centinaia di occhi, occhi di persone. Poi cominciano a girare voci che parlano di campi di lavoro, dove vengono mandati anche donne e bambini e da cui la gente non torna più. E loro capiscono che non possono continuare a guardare passare i treni senza fare niente. Trovano il modo di sostituire uno dei vagoni tedeschi con uno vuoto, costruito da loro. Ma dopo l'enorme rischio corso, la delusione è cocente nello scoprire che proprio quel vagone ha un solo passeggero, l'unico che non voleva essere salvato. Andrea sta infatti cercando disperatamente di raggiungere la moglie e la figlia, deportate dal Ghetto di Roma. Viaggia con una valigia da cui non si separa mai e di cui rivelerà il contenuto solo arrivato nel campo... Età di lettura: da 12 anni.



opinione di foschia75

Quando un romanzo mi chiama, non dico mai di no.
Una lettura bellissima che non limiterei alla fascia d'età alla quale si rivolge, trovo che sia un romanzo per chiunque voglia emozionarsi con personaggi che toccano il cuore e si fanno ricordare.
Orso è forse la figura più enigmatica, uomo di poche parole ma di grande generosità, sempre con il sigaro in bocca e perso nei propri pensieri, è una persona pratica che non si tira indietro se c'è da aiutare qualcuno. Giuliana la protagonista, viene assunta come segretaria nella falegnameria, dove conoscerà uomini generosi e pronti a rischiare la vita pur di salvarne un'altra.
Tutto ha inizio con un treno e i suoi vagoni, che passano davanti alla falegnameria di Orso. All'inizio nessuno fa caso a quei treni che rallentano e poi ripartono per chissà dove, fino al giorno in cui Orso si accorge che dentro quei vagoni ci sono tanti, tantissimi occhi che lo guardano in silenzio prima di ripartire. 
Quegli occhi cominciano a perseguitarlo giorno dopo giorno, fino a quando con i suoi uomini non decide di fare una cosa molto pericolosa: salvare quelle persone sul treno.
La loro rischiosa missione però non va come avevano sperato e sul vagone sottratto ai tedeschi c'è un solo uomo che cambierà le loro vite in modo indelebile.
La guerra ha portato via qualcosa di prezioso a ciascuno di loro, impareranno a conoscerne la crudeltà solo vivendola sulla propria pelle e continuando a perdere persone care nonostante gli sforzi.
Per la sua intensità e vividezza questo romanzo meriterebbe di diventare un film, ci sono dei passaggi davvero forti e commoventi che assorbono tutte le emozioni del lettore restituendo gli stati d'animo dirompenti dei personaggi.  Giuliana, che ogni sera scava nella scatola degli occhi finti in cerca di quelli del fratello partito per la Russia; Piero che vende orologi e altri oggetti agli ebrei relegati nel campo e sogna una vita migliore dopo la guerra, infine Andrea l'uomo del treno alla ricerca della moglie e della figlia, custodisce una valigia all'interno della quale c'è qualcosa a lui caro e che si rivelerà molto importante per la vita del campo dove si svolgerà parte del romanzo.
La guerra cambierà la vita e spegnerà i sogni dei personaggi, ma ognuno di loro saprà farsi ricordare da chi sopravvivrà. 
Fabrizio Altieri scrive una storia bellissima adatta a tutte le età, che ci ricorda uno dei momenti più brutti e crudeli della nostra Storia. Ci invita a non dimenticare che siamo un popolo altruista e solidale, che davanti al dolore cadiamo e ci rialziamo. 
L'uomo del treno porta nella sua valigia un briciolo di speranza nelle nuove generazioni, perché chi non ha vissuto l'orrore possa conoscerlo e fare in modo che non si ripeta. 
Un libro che consiglio di leggere anche agli adulti, per l'intensità delle emozioni che trasmette. 



L'autore




Fabrizio Altieri è nato e vive a Pisa.  Insegna in un Istituto Professionale  e pubblica libri per ragazzi e per bambini con Il Battello a Vapore (PIEMME) ed Einaudi Ragazzi.
Fa parte dell’Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi ICWA (Italian Children Writers Association).


A questo link trovate una recentissima intervista all'Autore curata dall'amica blogger Ceci Simo per il suo Salotto, un angolo dove i romanzi e tutto ciò che li riguarda, sono protagonisti:





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